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venerdì 21 novembre 2014

Il progetto per l'ex deposito STEFER

Immagine tratta da sangiovanni.romatoday.it

E' la prima volta che ci occupiamo di questo interessante progetto qui su Urbafile; l'idea di fondo verte sulla riqualificazione dell'ex deposito della STEFER, la società che collegava Roma ai paesi dei castelli attraverso i suoi tram e che ormai ha smesso di esercitare il servizio con l'apertura della metro A nel 1980.

Il deposito è situato nel popoloso quartiere dell'Alberone e il progetto per la sua riconversione sembra molto interessante; in esso c'è un recupero dei fabbricati "storici", mentre si è osato di più sui lati esterni, dove le cubature sono più generose.

Per valutare i risultati occorrerà attendere ancora qualche mese; speriamo, comunque, che vengano coperte le terribili pareti cieche dei palazzoni adiacenti.

Non solo, al termine dei lavori sembra che vi verrà trasferito anche il mercato dell'Alberone,  restituendo finalmente via Francesco Valesio ai cittadini. 







4 commenti:

Daniele ha detto...

Questo progetto è molto interessante ma c'è un peccato di fondo:
se guardate l'area su google maps vi accorgerete che Via Cesare Baronio è la naturale prosecuzione di via Furio Camillo e via Nocera Umbra.
Secondo i vecchi piani regolatori la strada avrebbe dovuto funzionare come una microtangenziale di collegamento tra la Casilina (scavalcando la ferrovia) e la Colombo (sottopassando l'Appia Antica).
Ancor oggi la strada completa sarebbe utilissima per risolvere i problemi di traffico di San Giovanni.

Non è un caso che le strade che ho nominato (Baronio, Furio Camillo e Nocera Umbra) siano molto larghe e con una fascia verde centrale, si tratta quindi di veri e propri boulevard pensati per grandi flussi.

Ora, sempre guardando google maps si vede che l'ex deposito STEFER non è allineato agli altri edifici ma viene più in avanti imponendo un restringimento di via Cesare Baronio. Infatti quando il deposito venne dismesso il suo naturale destino sarebbe dovuto essere la demolizione, poi la memoria corta dell'urbanistica romana si dimenticò dell'antico e fondamentale progetto viario permettendo questo intervento recupero dell'ex deposito senza l'obbligo di riallinearsi agli altri edifici.
Questo intervento è quindi un errore perchè di fatto impedisce di portare a termine quel progetto che sarebbe utilissimo e si potrebbe fare con pochi soldi.

Il comitato di quartiere come al solito non ci ha capito niente e invece di battersi per completare l'asse stradale che avrebbe fatto comodo a tutti si è battuto per salvare quelle due catapecchie senza valore che si vedono nel rendering.

Ormai il progetto di riqualificazione è partito e la frittata è fatta, ma mi auguro che le prossime volte si faccia più attenzione perchè la città aspettava l'allargamento di via Cesare Baronio da 50 anni e adesso per colpa di una pianificazione poco accorta dovremo rinunciarci per sempre.

Stefano ha detto...

Hai ragione. Purtroppo anch'io avevo notato l'interruzione di via Baronio e speravo che con l'avvio dei cantieri si attuasse un progetto di unificazione delle due strade.

Come al solito sembra che a Roma debba prevalere la logica della viabilità spezzatino, cosa che, tra l'altro, aumenta solo caos e traffico.

Anonimo ha detto...

Si ma la colpa fondamentalmente è del nuovo PRG che non si è posto minimamente il problema.
Alla fine bastava tracciare una linea e dire: di qua si può costruire e di là invece no perchè bisogna allargare la strada e magari compensavi facendo costruire più in altezza sull'area rimanente.

Anonimo ha detto...

Avete ragionissima. L'asse che si poteva formare, opportunamente prolungato fino alla Casilina sarebbe stato utile sia per la mobilità privata che per il trasporto pubblico (penso ad esempio ad un tram che scambi con la metro a Furio Camillo...)
Roma aveva un ottimo PRG, ma poi è stato calpestato da abusivismo e incuria. E oggi invece di salvare il salvabile si continua ad apportare modifiche fregandosene. Poi non ci possiamo lamentare del traffico che non scorre perché tutte le auto si incanalano sulle poche vie di collegamento tra quartieri adiacenti, degli autobus che fanno i giri di peppe invece che mantenersi su stradone di facile accesso...

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