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martedì 31 marzo 2015

Il nuovo palazzo BNL è ormai a metà dell'opera

Le foto presenti in quest'articolo ci mostrano, ancora una volta, quanto stiano procedendo velocemente i lavori per la nuova grande sede della BNL; ha davvero dell'incredibile il dinamismo di questo cantiere e passando ogni giorno dalla stazione Tiburtina ci si potrebbe tranquillamente dimenticare di essere a Roma, considerando i tempi biblici con cui vengono portati avanti alcuni progetti nella nostra sfortunata città.

Per ora godiamoci questi scatti, che sono stati presi da una doppia prospettiva: prima dall'atrio Pietralata, da cui si gode un'ottima visuale dell'intera struttura, e in seguito dalla sede stradale rialzata, dove si nota il costruendo "pennacchio" del progetto, ovvero l'estremità inclinata del nuovo palazzo guardando verso via Tiburtina.














lunedì 30 marzo 2015

I tesori nascosti di Roma: la Domus Aurea

Si tratta, molto probabilmente, di una delle ville romane più conosciute in assoluto, forse anche per le leggende che circolano attorno al nome dell'imperatore che volle costruirla: stiamo parlando di Nerone e della sua Domus Aurea.

In seguito al catastrofico incendio che distrusse buona parte di roma nel 64 D.C., Nerone, approfittando della devastazione, decise di erigere un'immensa villa che andasse ad occupare ben quattro colli di Roma (Oppio, Celio, Velia, Palatino).

Quella che ci è giunta fino ad oggi è, dunque, solo una parte della sterminata struttura che l'imperatore volle far erigere. La domus venne chiamata "Aurea" sia per l'oro utilizzato nelle decorazioni delle varie sale, sia per un interessante progetto architettonico che consentiva alla luce di essere la vera protagonista attraverso dei giochi di prospettive che dovevano amplificarne e indirizzarne la portata.
Ciò che si trova oggi sotto il colle Oppio si suppone fosse più una villa di rappresentanza che una dimora per l'imperatore, trovandosi questa sul colle Palatino.

A seguito del suicidio di Nerone nel '68,  sappiamo che la domus venne utilizzata dall'imperatore Otone per il breve lasso di tempo in cui regnò, mentre già dal '79 D.C., con l'avvento di Tito, l'intera struttura dovette subire dei pesanti lavori per essere riconvertita in una struttura termale: si provvide, quindi, a rimuovere tutti gli elementi preziosi dall'interno degli ambienti, dai marmi alle decorazioni pregiate, e si ricoprirono i piani inferiori con del laterizio inserito nelle nuove fondamenta per le future terme sovrastanti.

In realtà ciò ha permesso che la Domus Aurea giungesse fino ai nostri giorni senza dover subire invasioni, saccheggi e via dicendo, anche se la scoperta della dimora imperiale nel XV secolo ha creato notevoli problemi di infiltrazioni.


La Domus Aurea oggi si trova, invece, al centro di un complesso cantiere che deve restituire stabilità e sicurezza all'intero complesso, specie dopo gli ultimi crolli avvenuti solo pochi anni fa.
Si sta cercando di risolvere le criticità più gravi e per ora il progetto si incentra su un completo stravolgimento del parco presente sul colle Oppio: questo è dovuto al fatto che gli alberi fanno pressione sulle strutture sotterranee mentre le radici provocano delle fessure nel terreno tramite le quali si creano infiltrazioni negli ambienti sottostanti.

Il progetto prevede, dunque, l'abbattimento delle alberature, che andranno via via sostituite con un più compatibile giardino fiorito, più la rimozione di una buona porzione di terreno, così da togliere peso alle strutture della Domus Aurea.

Anche se mancano all'appello ancora 30 milioni di Euro per finanziare un completo recupero di tutti gli ambienti, ci auguriamo vivamente che questo gioiellino dell'epoca imperiale possa tornare a risplendere come un tempo.




















Il modellino con il progetto di recupero del terreno sovrastante alla Domus

venerdì 27 marzo 2015

Partita la riqualificazione di largo Preneste

Sono partiti a gennaio i lavori per la sistemazione dei giardini di largo Preneste: questo spiazzo di terra che si apre tra il capolinea degli autobus e l'anello tranviario era da tempo abbandonato a sé stesso, strozzato da una crescente incuria che aveva allontanato gli stessi abitanti del quartiere dal frequentare l'ormai desolata area verde.

L'intervento, che dovrebbe concludersi entro l'estate, serve a restituire il parco ai cittadini, attraverso il rinnovo delle alberature e dei percorsi pedonali, il tutto unito ad una nuova piazza pavimentata e ad un intervento che valorizzi il colombario romano, ovvero l'elemento storico e distintivo di largo Preneste. 



giovedì 26 marzo 2015

L'importanza di riprendersi la città

Nel corso di quest'ultimo anno è cresciuta costantemente la voce dei blog antidegrado che tentano di mostrare le pessime condizioni in cui, sfortunatamente, versa la nostra città.
Tra di essi un riferimento particolare va indirizzato a RetakeRoma, una realtà cresciuta moltissimo in questi mesi e che vede protagonisti cittadini comuni che vogliono riprendersi la città, riscattandola da un degrado che non deve appartenerle. 

Grazie a questa associazione di cittadini volontari si riesce a ripulire ogni settimana un piccolo pezzetto di città, anche se il lavoro da fare è sterminato.  
Ma il vero obiettivo che sta al principio di tutto è nella sensibilizzazione della gente comune, dal commerciante alla casalinga, per evitare che ci si possa assuefare al degrado. 

Speriamo davvero che ciò possa contribuire ad un cambio di rotta, anche attraverso l'aiuto degli amministratori.

Intanto, giudicate voi se sia meglio il prima o il dopo in queste immagini:








martedì 24 marzo 2015

Il restauro del "Fabbricato Cipolla" al Quirinale

Con l'unità d'Italia e l'annessione di Roma nel 1870, la famiglia reale trasferì la propria residenza nella nuova capitale del Regno d'Italia.

Il colle che per molto tempo aveva ospitato i pontefici doveva, quindi, adattarsi a dei nuovi cambiamenti.
Venne dunque incaricato l'architetto Antonio Cipolla nel 1874 per progettare un ampliamento del già immenso palazzo volto ad ospitare le nuove scuderie sabaude, così da poter contenere le carrozze, gli animali da traino e tutti gli arredi di scuderia.

Il "Fabbricato Cipolla" prende dunque il nome dall'architetto e viene identificato nell'enorme complesso visibile da via del Lavatore.
Probabilmente all'epoca la struttura sarà stata percepita come un fuori scala, se pensiamo all'evidente sproporzione con gli edifici a valle.

Ed ecco come si presenta oggi il palazzo, completamente circondato dalle impalcature: 






domenica 22 marzo 2015

Aggiornamento Parco Prampolini - II° parte

Arriviamo alla seconda parte della visita a Parco Prampolini; questa volta il reportage fotografico è incentrato sulla zona che si sviluppa verso la Collatina.

In questo caso dobbiamo dire che la qualità del costruito è nettamente peggiore; infatti le case in primo piano che si vedono arrivando dalla Togliatti non sono altro che i consueti palazzi giallognoli circondati da ampi balconi in cortina.




Un po' meglio va per la case posizionate sul retro, anche se sono molto ravvicinate e non perfettamente visibili dalla strada. 
La cosa è alquanto paradossale, se pensiamo che le palazzine più brutte sono visibili da qualunque prospettiva mentre quelle architettonicamente più decenti sono semi-nascoste le une dalle altre.




Altro argomento a parte, le sistemazioni superficiali. Come si può pensare in una città come Roma a costruire nuove strade senza separare le carreggiate e senza far si che la sosta selvaggia sia fisicamente impossibile?
Ecco dunque come si presenta la strada dentro questo nuovo quartiere: benché a doppio senso, un lato è occupato in modo costante dalle auto in divieto.






Ulteriore nota dolente, visto che si sta parlando di una zona nuova in toto: non si è fatto nulla per eliminare l'ingombro dei tralicci e, soprattutto, l'inquinamento elettromagnetico da essi prodotti.

Questo nuovo insediamento pecca dunque di bassa qualità architettonica e di accorgimenti urbanistici pressoché inesistenti, rendendo il tutto nuovo ma già degradato. 


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