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mercoledì 8 luglio 2015

Le Tre Nuove Torri di Roma

Roma avrà tre nuovi grattacieli. Il Telefono, la Saetta e il Trono, ecco come sono già state battezzate le tre torri al Business Park Tor di Valle, progettate da Daniel Libeskind e da quasi un mese svelate in pompa magna con la curiosità che hanno suscitato.

Li firma l'architetto Daniel Libeskind e sorgeranno nel Business park di Tor di Valle, nell'area del nuovo stadio della Roma realizzato da Dan Meis. L'inaugurazione è prevista un anno dopo lo stadio, nel 2018. Le 3 torri raggiungeranno un’altezza rispettivamente di 221m 192m 168m, e convergeranno attorno ad una piazza centrale, vero e proprio punto focale del Business Park.

Ecco delle nuove immagini che noi vi mostriamo.


















Torre Alta, Il Trono 221 metri




Torre Media, La Saetta 192m


Torre Piccola, Il Telefono 168m


15 commenti:

Elvetics ha detto...

Incantevoli. Sembra ormai chiaro che il vero SDO sia l'area a ridosso dell'Eur e ciò non può che essere logico vista la vocazione stessa dell'Eur sede naturale per architetture così americaneggianti. Ironia della sorte non serve nemmeno cambiare nome SDO - Sistema Direzionale Occidentale

Elvetics ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

pessima architettura
fanno schifo tanto le torri quanto lo stadio
consumare territorio per schifezze del genere , non ne vale proprio la pena

Anonimo ha detto...

Non c'è nessun consumo di territorio, tutto il nuovo progetto verrà realizzato sull'area occupata dall'ex-ippodromo...

Elvetics ha detto...

Classica risposta da peracottaro di sicuro di uno che odia tutto ciò che inizia per RO e finisce per MA

Elvetics ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Riccardo_C ha detto...

Il design dello stadio e della stazione mi sembra definito secondo dei principi chiari e concreti, ma quello dei grattacieli non capisco cosa abbia in comune con la storia di Roma, l'EUR, il Tevere e il futuro di questa città. Sono tre torri troppo decontestualizzate dal loro circostante e guardano solo a se stesse quasi a volersi sentire come delle intruse. La Roma città aperta sembra essere molto lontana da chi concepisce un design di questo genere. Mi domando a cosa abbia pensato Libeskind per sviluppare queste linee così infantili che fanno venire in mente un design postmoderno a cavallo tra gli anni '80 e '90 di poca qualità. Ho letto su alcuni articoli che sembra che si sia ispirato a Pirenesi. Ma quando questa relazione la vede solo l'artista che la propone è chiaro che si è di fronte al fallimento di un concetto.
É un peccato che mentre a Milano nascono grattacieli ai quali, giustamente, vengono assegnati dei riconoscimenti internazionali, a Roma si continui a progettare torri piuttosto mediocri.

Elvetics ha detto...

Non condivido affatto cento volte meglio questo trio romano che quello formato da dritto curvo e storto piuttosto che il diamante. Mostri urbani ecoscempi di 200 metri. Se vogliamo parlare di contesto romano allora NESSUN grattacielo andrebbe costruito ma cupole, stupende e avveniristiche cupole e mantenere il profilo orizzontale tipico della città (e dell'italia intera) senza snaturare alcunché.

Elvetics ha detto...

Non condivido affatto cento volte meglio questo trio romano che quello formato da dritto curvo e storto piuttosto che il diamante. Mostri urbani ecoscempi di 200 metri. Se vogliamo parlare di contesto romano allora NESSUN grattacielo andrebbe costruito ma cupole, stupende e avveniristiche cupole e mantenere il profilo orizzontale tipico della città (e dell'italia intera) senza snaturare alcunché.

Anonimo ha detto...

x elevetics

ha ragione riccardo_c, i tuoi canoni estetici sono da peracottaro
non capisci niente di architettura tanto meno di estetica
poteva avere senso fare il "sensi" http://www.ilgiornaledellarchitettura.com/immagini/IMG20110928160402959_900_700.jpeg

invece questo stadio di libeskind fa schifo come fa schifo il resto ma tu non ci arrivi.
poi alla fine tutto questo è fatto per 30.000 cerebrolesi che arrivano a ammazzarsi per una squadra di calcio senza essere consapevoli che se la loro squadra vince o perdo la loro vita non cambia di 1 virgola; che vuoi fare è cosi

Aldo ha detto...

Ma il Franco Sensi era uno solo un'ipotesi fatta da un noto architetto di Mantova che per di più la società AS Roma non aveva mai commissionato né approvato... si trattava di un semplice studio ipotetico e infatti non aveva neanche una localizzazione precisa...
Non si possono paragonare il Franco Sensi e il nuovo stadio perchè questo è stato progettato su commissione della società per essere realizzato in luogo ben preciso, quello era niente più e niente meno che un renderino...

Aldo ha detto...

Piccola rettifica perchè rileggendo il post scritto precedentemente mi rendo conti che non si capisce quello che volevo dire... lo stadio Franco Sensi venne effettivamente commissionato dalla società AS ROMA ma è pur vero che si trattava di una proprietà e di una dirigenza diversa da quella attuale: è in questo senso che è impensabile una contiuità su quel progetto

Dario Q ha detto...

Ma esiste ancora un piano regolatore a Roma? O chiunque arriva con un bel mazzo di dollari può fare quello che gli pare? Tre grattacieli, i più alti di Roma, proprio lì? Quando a Quintiliani c'è una stazione metro circondata dal nulla, quando all'EUR ci sono tre torri da abbattere, quando a Tor Vergata c'è una marmellata di abusivismo e università (ma anche una metro nuova). Continuiamo a consumare territorio, mi raccomando.

Anonimo ha detto...

ma che consumare territorio, li prima c'era un ippodromo gigantesco... il suolo era già occupato

Anonimo ha detto...

Ancora con questa cosa del consumare suolo! Basta! Il suolo è quello che consumano i palazzinari costruendo quartieri orribili in mezzo all'agro romano, non questa caccola di sterpaglie in piena città consolidata!

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