Già da questo si può capire quali siano i problemi che il progetto ha dovuto affrontare, dovendo redistribuire al meglio tutti i flussi veicolari in un punto dove il traffico è decisamente consistente e caotico.
Affrontiamo l'analisi in due tranche data l'estensione della zona dei lavori.
Nella prima parte analizziamo l'area che insiste su via dei Monti di Pietralata, dove sono state create due carreggiate separate per bypassare via dei Monti Tiburtini.
La carreggiata si restringe, però, in entrambi i sensi, subito dopo l'area di cantiere; verso la stazione Tiburtina la via presenta ancora un aspetto precario e bucolico, ma questo è probabilmente dovuto al rallentamento dei lavori per la viabilità intorno all'atrio Pietralata del nuovo hub ferroviario.
Dall'altro lato invece, verso via di Pietralata, la strada diventa un budello a doppio senso. Sarebbe paradossale l'aver concepito uno svincolo così imponente senza aver predisposto anche un allargamento di questa strada, pericolosa sia per le auto sia per i pedoni, data la strettezza indecente del marciapiede.
Uno dei due sottopassi, quello che porta da via dei Monti di Pietralata verso la stazione, è ancora chiuso al transito e costringe tutt'oggi ad effettuare tutto il giro dello svincolo.
Ottimo invece l'aver pensato a ricoprire i buchi tra le opere con del verde che, se curato, potrà alleviare almeno in parte l'impatto dell'opera.
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