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giovedì 24 luglio 2014

Demolizione in via Vacuna

La zona di Portonaccio è una di quelle zone di Roma sorte con una pianificazione urbanistica a dir poco selvaggia e per niente studiata.

In quest'area è un brulicare di stradine strette soffocate da palazzoni che arrivano a 9 piani.
Capita spesso, però, che tra i palazzi spuntino fuori le vecchie case dei contadini, scampate per qualche strano motivo alla speculazione edilizia del boom economico.

Via Vacuna e via Cupra sono l'esempio di questa situazione: palazzi alti da cui sbucano una serie di casette alte massimo due piani, quasi tutte in discrete condizioni.

Scendendo per via Vacuna da via dei Monti di Pietralata, la prima di queste casette era una delle uniche due a versare in uno stato di semi-abbandono ma, se raffrontata ai palazzi del circondario, era comunque un piacere a vedersi.

In questi ultimi giorni, però, ci sono state delle novità: è stata infatti recintata l'area interdicendo il passaggio pedonale mentre tra l'altro ieri e oggi sono arrivate le ruspe a fare tabula rasa. 

Resta il mistero su quello che verrà costruito sul posto. Sul sito dell'impresa che ha effettuato il lavoro non ci sono schede a riguardo, né viene riportato alcunché nel cantiere. 

Staremo a vedere. 


Come si presentava prima

Il cantiere nelle foto di ieri:






5 commenti:

Leo ha detto...

Non mi sento particolarmente nostalgico: in un quartiere di isolati intensivi di dieci piani una casetta di campagna può essere poetica ma "urbanamente" non ha senso.
A vederla faceva molto l'effetto di un dente cariato.
Speriamo che al suo posto costruiscano un edificio di grande qualità con una volumetria significativa che non sfiguri accanto a quella dei palazzi adiacenti.

Anonimo ha detto...

Va rifatto interamente il quartiere.

Anonimo ha detto...

cani stramaledetti
invece di buttare giù quegli aborti di cemento armato buttano giù edifici d'epoca

Anonimo ha detto...

vorrei far presente all'anonimo delle 14:14 che in quegli "aborti di cemento armato" ci abitano centinaia di persone.
che ne diresti se invece buttassimo giù casa tua? scommetto che è di cemento armato pure quella...

Anonimo ha detto...

Perché non iniziamo piuttosto ad abbattere i palazzoni pericolanti costruiti da avidi palazzinari negli anni 60 con il beneplacito della politica locale?
Prendersela con le poche e piccole oasi di bellezza che abbelliscono un deserto di degrado urbano e' ben poco lungimirante.

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