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martedì 9 giugno 2015

La ricucitura di Fidene

In via Radicofani, poco distante dalla fermata Fidene della FL1, sono iniziati i lavori su un lotto di terra abbandonato. 
Qui dovrebbero sorgere delle palazzine di 4 piani più alcune attività commerciali.

Lo stile delle nuove strutture è pressoché anonimo e probabilmente si tratta di un'architettura che ormai stonerebbe anche nei paesi più piccoli, figuriamoci in una città grande come Roma.

La notizia positiva, se così si può dire, sta nel progetto di recupero del restante terreno, che dovrebbe diventare un parco con un collegamento pedonale tra via Radicofani e via San Gennaro. 







8 commenti:

Anonimo ha detto...

L'architettura di queste palazzine è di un provincialismo assurdo, ma davvero c'è gente a cui piacciono queste cose?

Anonimo ha detto...

ma ci fai o ci sei? , altro post altre boiate che scrivi,

le case nuove sono 100 volte meglio dal punto di vista estetico, energetico, statico e chi più ne ha più ne metta degli osceni palazzi costruiti a roma negli anni 50-60 vedi la magliana, vedi viale marconi vedi tuscolano

Mattia Magrini ha detto...

mi rivolgo al sognore che ha scritto alle 20:25

scusa ma non condivido quello che dici... e vorrei chiederti se sei mai stato? se hai mai viaggiato? l'architettura di qualità non è ne questa di fidene, ne quella di viale marconi e del tuscolano... l'architettura di qualità è quella che puoi vedere nelle periferie di una qualsiasi città europea al di la delle alpi... case con tanti colori in facciata, grandi terrazzi e grandi finestre che fanno entrare il verde e la luce... solo un ignorante (e un po' provinciale... come dice giustamente il primo commento) può pensare che nel 2015 una palazzina romana di mattoni con i tetti a falde spioventi e le finestrelle piccole piccole sia bella...

per aiutarti a capire ti metto un link di quartieri che nel resto del mondo sono considerati normali... e che da noi sono fantascienza...

1-

http://www.atelierphilippemadec.com/img/projets/ecoquartier-de-la-vecquerie-saint-nazaire-44/atelier-architecture-philippe-madec-ecoquartier-de-la-vecquerie-saint-nazaire-44-2.jpg

2-

https://eliseclaudic.files.wordpress.com/2014/06/vue04.jpg

3-

http://images.lpcdn.ca/641x427/201311/17/773208-projet-ecoquartier-pointe-destimauville.jpg

queste sono immagini di ecoquartieri che stanno costruendo in giro per l'europa, quartieri ecosostenibili che non consumano energia... se vedi ci sono gli annunci immobiliari nella pagina delle foto e le case non costano neanche tanto...
bene, ora mi permetto di darti un consiglio... compra un biglietto ryanair e comincia a viaggiare, e vedrai che il mondo non è tutto bianco o nero, tutto palazzine e palazzoni come pensi tu, ci sono tante sfumature, tanti colori tanti terrazzi e case progettate bene... da architetti e ingegneri al passo coi tempi...


Anonimo ha detto...

ma questo chi è sempre quello che vorrebbe radere al suolo tutti gli edifici di cemento della citta ??? porello
ahahahahaahahahahahahahhahahhahahahahahahahahah

Federico ha detto...

C'è poco da alimentare lamentele sulle palazzine romane, sì senza ricerca, ma anche probabilmente effettiva ''architettura'' vernacolare che è da apprezzare (e negli anni lo faremo anche noi più addentrati nell'ambito) o quanto meno rispettare in quanto locale simbolo dell'abitare, forse ibrido e antiurbano ma che in molte altre città italiane ed europee è sostituito dalla villetta. È inutile desiderare edifici come quelli della Città del Sole o quanto meno costruirli se le persone a questi preferiscono una qualunque e più familiare palazzina.

Anonimo ha detto...

Gentile Federico credo lei abbia le idee un po confuse oltre ad essere molto poco informato.
Lei confonde il vernacolare con il tradizionale.
Architettura vernacolare è per esempio quella di Rob Krier e non quello che lei pensa sia vernacolare. Il vernacolo è una scelta stilistica ben precisa, con solide radici culturali ed una forte carica storica-intellettuale. Quello che si costruisce a roma invece è solo tradizionale, ossia lo facciamo cosi perchè l'architetto lo sa progettare solo cosi e gli operai lo sanno fare solo cosi. La tradizione appunto. Zero innovazione, zero contenimento energetico, zero, zero adattabilità alle nuove richieste del mercato immobiliare.
Tutto quello che lei vede in quei rendering corrisponde a delle ben precise ragioni di economicità e praticità e nulla a che fare con un dignitosissimo vernacolo che magari ci fosse.
Inoltre questo discorso esula completamente dalla questione tipologica (palazzina, villetta o altro) in quanto le scelte stilistiche non hanno nulla a che fare con le scelte tipologiche che seguono altri parametri ed altre regole di tipo aggregativo o di metratura commerciale.
Infine le do un dato che forse le è sfuggito: gli appartamenti della città del sole sono stati venduti in pochissimi mesi e chi ha fatto da intermediario è stato fortunato perchè ha puntato su un cavallo vincente. Mentre le sue amate palazzine pseudovernacolari realizzate in periferia sono entrate a far parte nel grande circuito dell'invenduto di cui tanto si parla. Si faccia dunque qualche domanda in proposito sul gusto e sulle effettive priorita di chi compra casa. Lavorando in questi settore da parecchio tempo le posso assicurare che il cittadino romano è più interessato ad avere la metro sotto casa e lo studio medico dietro l'angolo piuttosto che avere la casa in stile vernacolare.
Allora le consiglio di ragionare con maggior accortezza, altrimenti finirà per fare il gioco dei palazzinari che in tanti anni hanno letteralmente massacrato il settore immobiliare a Roma riempiendo il mercato di ediliza scadente, fuori moda e totalmente indifferente a quello che la gente vuole.
Cordialmente,
Ettore

Anonimo ha detto...

VERNACO-CHE?? QUELLI SONO DEGLI OBBROBBRI E BASTA!!!!

Anonimo ha detto...

Assurdo! Adesso ci sono anche persone che difendono Caltagirone!

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